giovedì 14 giugno 2007

C'ERA UNA VOLTA...


C’era una volta in una piccola e ridente cittadella chiamata Pavia, tre allegre e vivaci sorelline di nome Rosa, Viola e Margherita.



Le tre fanciulle amavano passare i loro pomeriggi di sole correndo all’aria aperta, tra ruscelli, alberi e bellissimi fiori colorati.
Le loro giornate trascorrevano felici e spensierate, finché un giorno all’uscita da scuola, Rosa notò qualcosa che non aveva mai visto prima…



L'ORTO INCANTATO


Superata la scuola elementare De Amicis, in fondo alla strada maestra, un albero verdissimo e gigantesco faceva capolino tra i palazzi, alto e fiero nel cielo azzurro intenso.
Mai in vita loro Rosa, Margherita e Viola ne avevano visto uno così! Era tanto alto che per vederne la cima, le tre fanciulle dovevano fare un salto mortale all’indietro!
Stregate da quella visione così insolita, si avvicinarono in fretta e in un batter d’occhio si ritrovarono in un giardino meraviglioso.
Fiori coloratissimi, profumi deliziosi, roseti, ruscelli e tutto ciò che le tre sorelline avevano sempre sognato per i loro pomeriggi.
Saltellando di gioia, si lasciarono l’Arboreto con il gigantesco Platanus Hybrida alle spalle ( “45 m di altezza per 7,30 m di circonferenza” diceva il cartellino arancione ai piedi del grande tronco ) e piene di felicità, cominciarono a gironzolare per i vialetti del magico Orto Incantato.


GLI ERBARI


Cammina cammina, passarono distrattamente e con poco interesse davanti agli Erbari dell’Orto.
“Tutte quelle povere pianticelle morte ed essiccate!” pensarono le bimbe.
“Che cosa crudele! Andiamo via!”

LE AZALEE

Tutt’ altro interesse ottennero invece i due folti gruppi di Azalee che incontrarono poco dopo, coltivate ed impiantate in diverse varietà.
Viola, Rosa e Margherita rimasero a fissare la splendida fioritura per un bel po’, cercando di stabilire fra i variopinti colori quale fosse il loro preferito.

LA FONTANA E LA PICCOLA RANA

“Ehi ragazze! Sentite anche voi questo rumore?“
“Rumore? Certo! Sono gli uccellini che cinguettano gioiosi mentre volteggiano nel cielo azzurro!”
“Ma no, Rosa! Non parlo degli uccellini!...Sembra…acqua!…
Oh guardate! Che splendida fontana! E c’è anche una buffa statua a forma di rana!”
Corsero a perdifiato fino al bordo della fontana senza più curarsi d’ altro e tra gridolini e risate, cominciarono a spruzzarsi acqua l’una con l’altra.
Smisero solo quando i loro vestitini furono ormai zuppi e fu allora che si accorsero di un intenso e delizioso profumo che proveniva da poco lontano.

IL ROSETO




Il Roseto del magico Orto Incantato si estendeva in tutto il suo splendore lasciando improvvisamente ammutolite le tre sorelline.
In religioso silenzio si avvicinarono per leggere il cartello che stava proprio di fronte al Roseto:



“Istituito da R. Ciferri, che diresse l’Istituto di
Botanica e l’Orto dal 1943 al 1964, il Roseto è
attualmente suddiviso in tre grandi aree:
un folto gruppo di rose selvatiche con specie e ibridi
naturali rappresentativi delle sezioni dei sottogeneri
Hultemia, Eurosa ed Hesperhodos;
le rose antiche;
gli ibridi moderni, ospitati nelle aiuole centrali.”



Rosa, Viola e Margherita capirono poco di ciò che era scritto sul cartello, ma furono ugualmente soddisfatte poiché pensarono che probabilmente quelle rose stupende risalivano ad epoche di principi, maghi principesse e draghi dimenticati.

I GRANDI ALBERI


Euforiche e sognanti ripresero il sentiero e raggiunsero in ordine il settore delle Gimnosperme, con pinacee europee ed esotiche, e quello delle Angiosperme.


“Attualmente si trovano nel settore delle Angiosperme diversi alberi e cespugli fra cui si
possono ricordare Davidia involucrata, Pterocarya
Fraxinifolia, Firmiana simplex ed alcune specie di
Acer, Tilia, Quercus, Betulla, Corpus, Juglans.
Nelle aiuole che fiancheggiano i viali sono invece coltivate Angiosperme erbacee della flora italiana ed esotica; in un angolo di questo settore, alcune
piante di Tè in piena terra, producono regolarmente fiori e semi vitali.
L’introduzione di Thea sinensis a Pavia risale al 1980.”


“Mamma mia, che parole difficili usavano! Povere principesse, chissà che fatica facevano a capire i loro principi!” disse Margherita.
“Devono essere parole magiche che usavano a quel tempo gli stregoni per fare i loro incantesimi!” riflettè Viola.